Come si fa la pulizia dei denti dal dentista: le fasi del trattamento spiegate nel dettaglio
Capire come si fa la pulizia dei denti è fondamentale per affrontare l’appuntamento con serenità e comprendere l’importanza di questo trattamento per la salute orale.
Spesso si tende a sottovalutare la pulizia professionale, pensando che spazzolino e filo interdentale siano sufficienti. In realtà, anche la migliore igiene domiciliare non può sostituire l’intervento periodico del dentista o dell’igienista dentale, che rimuove tartaro e placca batterica anche dalle zone più difficili da raggiungere.
Ma come si fa la pulizia dei denti durante una seduta professionale? Vediamo, fase per fase, in cosa consiste il trattamento:
1. Valutazione iniziale della salute orale
Prima di iniziare, il professionista effettua un esame visivo approfondito per valutare la salute di denti e gengive.
Controlla se sono presenti:
- Infiammazioni gengivali (gengiviti);
- Sanguinamento o retrazione delle gengive;
- Accumuli evidenti di placca e tartaro;
- Macchie dentali causate da fumo, caffè o vino.
Questo passaggio è fondamentale perché permette al dentista di personalizzare la pulizia dei denti in base alle condizioni specifiche del paziente.
In caso di infiammazione gengivale o sanguinamento, sarà necessario procedere con maggiore delicatezza e, talvolta, suddividere il trattamento in più sedute.
2. Rimozione del tartaro (detartrasi)
La seconda fase di come si fa la pulizia dei denti consiste nella rimozione del tartaro che si accumula sopra e sotto il bordo gengivale.
Per questa operazione vengono utilizzati strumenti specifici:
- Ablatore ad ultrasuoni: emette vibrazioni ad alta frequenza che frammentano e rimuovono il tartaro senza intaccare lo smalto.
- Curette manuali: strumenti affilati e ricurvi che permettono di eliminare i residui più ostinati e rifinire la pulizia nelle zone più difficili da raggiungere, come tra i denti o sotto le gengive.
Questa è la fase più lunga della pulizia dei denti, perché richiede precisione e pazienza.
È normale avvertire vibrazioni e leggeri fastidi, ma non si tratta di una procedura dolorosa: chi ha gengive sane di solito non prova alcun dolore.
3. Lucidatura dei denti
Dopo aver rimosso placca e tartaro, il professionista passa alla fase di lucidatura, un passaggio fondamentale per lisciare la superficie dei denti e rimuovere eventuali macchie superficiali.
In questo step possono essere utilizzate diverse tecniche:
- AirFlow: getto di aria, acqua e micropolveri che rimuove pigmentazioni e macchie da fumo, caffè e vino, lasciando i denti lucidi e lisci.
- Pasta lucidante e spazzolino rotante: applicazione di una pasta abrasiva delicata che elimina le imperfezioni superficiali e rende i denti più brillanti.
La lucidatura non ha solo uno scopo estetico: rendere la superficie dei denti più liscia aiuta a ridurre l’adesione della placca nei giorni successivi, migliorando l’efficacia dello spazzolamento quotidiano.
4. Fluoroprofilassi (opzionale)
In alcuni casi, soprattutto nei pazienti con smalto debole o soggetti a carie, il dentista può decidere di applicare del fluoro al termine della pulizia.
Questa sostanza:
- Rinforza lo smalto dei denti;
- Protegge dalle carie;
- Riduce la sensibilità dentale.
Si tratta di un’applicazione veloce e indolore, attraverso l’uso di gel, vernici o mousse al fluoro, lasciate agire per pochi minuti.
Perché è importante sapere come si fa la pulizia dei denti?
Conoscere come si fa la pulizia dei denti aiuta il paziente a:
- Prepararsi all’appuntamento con serenità, sapendo cosa aspettarsi;
- Comprendere l’importanza della prevenzione, evitando di trascurare l’igiene orale fino alla comparsa di problemi più gravi;
- Collegare la pulizia professionale all’igiene quotidiana, rendendo più efficace l’uso dello spazzolino e del filo interdentale.
La pulizia dei denti non è solo una questione estetica, ma un gesto di prevenzione indispensabile per evitare disturbi come gengiviti, carie e parodontite.
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Come si fa la pulizia dei denti: la rimozione del tartaro
Uno dei passaggi centrali per comprendere come si fa la pulizia dei denti è la rimozione del tartaro, un deposito calcificato che si forma dalla placca batterica non rimossa correttamente con lo spazzolino e il filo interdentale.
Il tartaro si indurisce aderendo alla superficie dei denti e, se non eliminato, può provocare infiammazioni gengivali e parodontite, mettendo a rischio non solo l’estetica del sorriso, ma anche la stabilità dei denti stessi.
Sapere come si fa la pulizia dei denti e in particolare come avviene la rimozione del tartaro aiuta a comprendere l’importanza di sottoporsi regolarmente a questo trattamento.
Vediamo nel dettaglio come avviene questa fase cruciale:
1. Esame preliminare per localizzare il tartaro
Prima di iniziare, l’igienista dentale osserva attentamente i denti e le gengive per individuare le zone con maggiore accumulo di tartaro.
In alcuni casi, soprattutto quando il tartaro si trova sotto le gengive (tartaro sottogengivale), può essere necessario utilizzare una sonda parodontale per valutare la profondità delle tasche gengivali.
2. Rimozione del tartaro con strumenti ad ultrasuoni
La rimozione vera e propria del tartaro avviene utilizzando strumenti ad ultrasuoni, detti ablatori, che emettono vibrazioni ad alta frequenza e spruzzano acqua per mantenere la superficie dentale fresca e pulita durante il trattamento.
Le vibrazioni frammentano e staccano il tartaro, anche quello più resistente, senza intaccare lo smalto.
I vantaggi degli ultrasuoni sono numerosi:
- Rapidità di esecuzione: riducono notevolmente i tempi della pulizia.
- Minore fastidio per il paziente: non si avverte dolore, ma solo una leggera sensazione di vibrazione.
- Efficacia nella rimozione del tartaro sottogengivale, che è spesso la causa di gengiviti e parodontite.
3. Pulizia di precisione con strumenti manuali (curette)
Dopo la rimozione meccanica del tartaro con ultrasuoni, l’igienista passa agli strumenti manuali, chiamati curette.
Si tratta di strumenti sottili e ricurvi, progettati per pulire con precisione le zone più difficili, come:
- Spazi tra i denti;
- Aree vicine alle gengive;
- Superfici interne dei molari.
Questa fase è particolarmente importante nei pazienti con gengive sensibili o con tasche parodontali, perché consente di rifinire la pulizia e rimuovere eventuali residui di tartaro rimasti.
4. Possibili sensazioni durante la rimozione del tartaro
Molti pazienti temono questa fase della pulizia dei denti, ma è bene sapere che il trattamento non è doloroso.
Le sensazioni più comuni sono:
- Leggero fastidio o sensazione di vibrazione sui denti.
- Sensibilità momentanea in presenza di gengive infiammate o colletti dentali scoperti.
- Rumore metallico quando si utilizzano le curette manuali, che può risultare fastidioso per alcuni, ma non è indice di dolore.
In caso di gengive molto infiammate o denti particolarmente sensibili, è sempre possibile richiedere l’applicazione di un gel anestetico locale, che riduce ogni disagio.
5. Quali sono i benefici immediati dopo la rimozione del tartaro
Al termine della rimozione del tartaro, il paziente percepirà subito una sensazione di pulizia e freschezza.
I denti appariranno più lisci e le gengive, sebbene possano essere leggermente arrossate, inizieranno gradualmente a sfiammarsi e a riacquistare il loro colore rosa sano.
I benefici principali di questa fase della pulizia dei denti sono:
- Eliminazione del tartaro e dei batteri responsabili dell’infiammazione gengivale.
- Prevenzione di carie, gengiviti e parodontiti.
- Riduzione dell’alitosi, spesso causata dai depositi di placca e tartaro.
- Superfici dentali più lisce, che ostacolano l’adesione della placca nei giorni successivi.
Sapere come si fa la pulizia dei denti e in particolare come avviene la rimozione del tartaro aiuta a comprendere quanto sia essenziale sottoporsi con regolarità a questo trattamento per mantenere denti e gengive in salute.
Trascurare il tartaro, infatti, può portare a disturbi più seri come infiammazioni croniche, recessioni gengivali e perdita dei denti.
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Come si fa la pulizia dei denti: la lucidatura e il trattamento finale
Dopo la rimozione del tartaro, la procedura di come si fa la pulizia dei denti prevede una fase di lucidatura:
- AirFlow: un getto di acqua, aria e microparticelle per rimuovere macchie superficiali;
- Pasta abrasiva e spazzolino rotante: per rendere i denti lisci e brillanti.
Talvolta, il dentista applica anche del fluoro per rinforzare lo smalto e proteggere i denti dalle carie.
Quanto tempo ci vuole per fare la pulizia dei denti?
Quando si prenota un appuntamento per l’igiene orale, non ci si chiede solo come si fa la pulizia dei denti, ma anche quanto tempo ci vuole per fare la pulizia dei denti.
Sapere quanto tempo bisogna dedicare a questa seduta permette di organizzare al meglio la propria giornata e affrontare il trattamento con maggiore tranquillità.
Ma quanto tempo ci vuole per fare la pulizia dei denti?
La durata media è compresa tra i 30 e i 60 minuti, ma può variare in base a diversi fattori legati alla salute orale del paziente e alle specifiche necessità di trattamento.
I fattori che influenzano la durata della pulizia dei denti
Capire come si fa la pulizia dei denti aiuta anche a comprendere perché il tempo necessario può essere diverso da persona a persona.
Ecco i principali elementi che incidono sui tempi di esecuzione:
- Quantità di placca e tartaro accumulati:
Se il paziente non effettua l’igiene orale professionale da più di un anno, oppure ha una tendenza ad accumulare velocemente tartaro, la seduta può durare fino a 60 minuti.
Se la pulizia viene eseguita regolarmente ogni 6 mesi, spesso sono sufficienti 30-40 minuti. - Presenza di gengiviti o infiammazioni:
Gengive arrossate, gonfie o sanguinanti richiedono una pulizia più delicata e accurata, rallentando il lavoro dell’igienista.
In alcuni casi, potrebbe essere necessario suddividere la pulizia in due appuntamenti, soprattutto se sono presenti tasche parodontali profonde. - Macchie superficiali sui denti:
Fumo, caffè, tè e vino rosso possono lasciare pigmentazioni sui denti, rendendo necessaria una lucidatura più approfondita.
L’uso di AirFlow o paste abrasive per eliminare le macchie potrebbe allungare la seduta di 10-15 minuti. - Tecnologie utilizzate:
L’uso degli ultrasuoni per rimuovere il tartaro è più rapido rispetto alla pulizia manuale con curette, ma alcuni pazienti preferiscono la pulizia tradizionale, che richiede più tempo.
La combinazione di ultrasuoni e lucidatura con AirFlow permette spesso di ottenere risultati eccellenti in circa 40 minuti, riducendo i fastidi e migliorando il comfort del paziente. - Numero di denti presenti:
Pazienti con denti mancanti, protesi o impianti possono richiedere più tempo per pulire con cura tutte le aree attorno ai sostegni protesici.
Chi ha un’arcata dentale completa e sana, invece, potrebbe completare la pulizia in meno tempo.
Tempo medio in base ai casi più comuni
Per avere un’idea più chiara di quanto tempo ci vuole per fare la pulizia dei denti, ecco alcuni esempi pratici:
- Paziente con gengive sane e poco tartaro: 30-40 minuti.
- Paziente con accumuli di tartaro e gengivite lieve: 45-60 minuti.
- Paziente con macchie da fumo e caffè: 45-60 minuti.
- Paziente con tasche gengivali o parodontite: fino a 60 minuti o più, suddividendo la pulizia in più sedute.
Perché è importante dedicare il tempo giusto alla pulizia dei denti?
Chiedersi quanto tempo ci vuole per fare la pulizia dei denti è legittimo, ma è altrettanto essenziale comprendere che non si tratta di un trattamento da sbrigare in fretta.
Ogni minuto dedicato dall’igienista o dal dentista contribuisce a preservare la salute orale, prevenendo disturbi come carie, gengivite e parodontite.
Affrettare la pulizia o saltare delle fasi importanti potrebbe compromettere il risultato finale e non garantire la completa rimozione di placca e tartaro.
Una pulizia accurata richiede il giusto tempo e assicurarsi che il professionista proceda con calma è il miglior investimento per il proprio sorriso.
Ogni quanto tempo sottoporsi alla pulizia dei denti per mantenere i tempi brevi?
La regolarità delle sedute di igiene orale è fondamentale non solo per mantenere i denti sani, ma anche per ridurre i tempi di ogni appuntamento.
Generalmente si consiglia di effettuare la pulizia dei denti ogni 6 mesi, ma in caso di predisposizione a tartaro o infiammazioni gengivali, il dentista potrebbe suggerire un intervallo più breve, ad esempio ogni 3-4 mesi.
Chi segue le indicazioni del dentista e cura l’igiene quotidiana potrà beneficiare di sedute più brevi e meno invasive, riducendo al minimo eventuali fastidi.
Ora che sai quanto tempo ci vuole per fare la pulizia dei denti e hai compreso come si fa la pulizia dei denti, il passo successivo è affidarti a professionisti qualificati per prenderti cura del tuo sorriso.
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Fa male fare la pulizia dei denti?
Chi non sa come si fa la pulizia dei denti spesso teme che sia dolorosa, ma nella maggior parte dei casi non lo è.
Alcuni fastidi possono essere avvertiti se:
- Le gengive sono infiammate;
- Il tartaro è abbondante e sotto il margine gengivale;
- Si soffre di sensibilità dentale.
Cosa fare per ridurre il fastidio?
- Segnalare eventuali sensibilità al dentista;
- Sottoporsi a controlli regolari per evitare accumuli di tartaro e infiammazioni;
- Utilizzare dentifrici specifici per denti sensibili.
Cosa fare dopo la pulizia dei denti per mantenere il risultato più a lungo
Dopo aver capito come si fa la pulizia dei denti, è fondamentale sapere come mantenere il risultato nel tempo, così da evitare che placca e tartaro si riformino velocemente.
La pulizia professionale, infatti, non sostituisce l’igiene orale quotidiana, ma la completa e la potenzia.
Per prolungare i benefici della pulizia dei denti, è importante:
- Lavare i denti almeno due volte al giorno con uno spazzolino a setole morbide.
- Utilizzare il filo interdentale o gli scovolini per pulire gli spazi tra i denti.
- Scegliere un dentifricio al fluoro per rinforzare lo smalto e prevenire la carie.
- Limitare cibi e bevande pigmentate (caffè, tè, vino rosso), soprattutto nelle prime 24 ore dopo la pulizia, per evitare che i denti appena lucidati si macchino.
- Non fumare: il fumo genera macchie giallastre e favorisce l’infiammazione gengivale, riducendo i benefici della pulizia dentale.
- Programmare regolarmente una seduta di igiene orale ogni 6 mesi, o ogni 3-4 mesi in caso di problemi gengivali o tartaro abbondante.
Curare l’igiene quotidiana e sottoporsi a controlli periodici dal dentista è l’unico modo per proteggere la salute dei denti e delle gengive, evitando l’insorgenza di carie, gengiviti o patologie più gravi come la parodontite.
Quando fare la pulizia dei denti: ogni quanto è consigliata
Dopo aver appreso come si fa la pulizia dei denti, molti pazienti si chiedono ogni quanto sia necessario sottoporsi a questo trattamento per preservare il sorriso sano.
La frequenza ideale della pulizia dei denti dipende dalle condizioni individuali di ogni paziente, ma generalmente:
- Ogni 6 mesi: per la maggior parte delle persone.
- Ogni 3-4 mesi: per chi soffre di parodontite, gengiviti frequenti o accumulo eccessivo di tartaro.
- Una volta all’anno: in casi eccezionali, quando il paziente ha un’igiene orale impeccabile e non presenta problematiche particolari.
Ci sono, però, alcuni segnali che indicano la necessità di anticipare la pulizia dei denti:
- Sanguinamento delle gengive durante lo spazzolamento.
- Alitosi persistente.
- Presenza di placca visibile o tartaro tra i denti.
- Sensazione di “denti ruvidi” quando si passa la lingua.
- Macchie gialle o scure sui denti causate da cibi, bevande o fumo.
Affidarsi a controlli regolari presso il dentista permette di stabilire il ritmo giusto per ogni paziente, evitando sia sedute troppo ravvicinate, sia il rischio di trascurare la propria salute orale.
Il team di Alfa Studio Dentistico è a disposizione per valutare lo stato di salute del tuo cavo orale e consigliarti il piano di igiene più adatto alle tue esigenze.
Conclusione su come si fa la pulizia dei denti
Sapere come si fa la pulizia dei denti aiuta ad affrontare la seduta con tranquillità e comprendere l’importanza di questo trattamento per la salute del cavo orale.
Ogni passaggio – dal controllo iniziale alla rimozione del tartaro, fino alla lucidatura – è pensato per prevenire carie, gengiviti e migliorare l’estetica del sorriso.
Con sedute regolari ogni 6 mesi, la pulizia diventa veloce, confortevole e ancora più efficace.
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